mercoledì 10 settembre 2014

Ritorno dalle vacanze

Con Padre Stefano, alla "24 Ore di Torino"
Nell'ultimo periodo di vacanze mi sono allenato in luoghi diversi: tanta corsa e, per variare, molto ciclismo. Credevo di poter fare più nuoto, ma è stata un'attività piuttosto ridotta.
Il lavoro sulla corsa è stato di tipo "resistente", pertanto allenamenti medi ed alcuni lunghi. Il lavoro con la bicicletta, invece, è stato utile per "sciogliere" le gambe, anche se alla fine i chilometri percorsi sono stati numerosi. Alla fine, tirando le somme, sono soddisfatto dell'attività svolta ed ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato.

Il mio "sogno" è diventare un Emerodromo: presso i Greci e i Romani, era un corriere pubblico che compieva lunghi percorsi in un giorno solo. Per questo motivo, sto privilegiando un tipo di allenamento caratterizzato da corsa continua "lunga", con velocità media. Questa mia nuova passione viene dal fatto che, dopo aver corso tante maratone da 42 km, come un bambino ho scoperto le ultramaratone, gare che superano i canonici 42 km.

Dopo aver corso 8 ultramaratone, l'amore per questa disciplina ha raggiunto il suo apice il 12 aprile 2014, giorno in cui ho partecipato alla "24 Ore di Torino", durante la quale, ringraziando il Signore, sono riuscito a non fermare mai le mie gambe per 24 ore di seguito.

Così, con questo obiettivo di correre gare di lunga distanza, svolgo quotidianamente i miei allenamenti. Questa estate mi è capitato di allenarmi al mare, in collina, in montagna. Nella vita di tutti i giorni, tuttavia, mi alleno nel mio quartiere: forse non ci crederete, ma per me è un luogo magico, dove oramai conosco tutte le distanze ed i miei riferimenti, ad occhi chiusi.

Con l'occasione, voglio ringraziare tutte le persone che quando mi vedono correre mi salutano e mi fanno dono di un sorriso. Cerco sempre di rispondere con un cenno di ricambio. Uso questo blog per ringraziarvi, perché alcuni di voi ogni tanto lo leggono. Colgo l'occasione per scusarmi con le persone che mi hanno detto di avermi visto correre e di avermi chiamato invano: quando mi alleno mi aiuto con la mia musica preferita.
Ringrazio voi tutti, perché mi donate tanta forza ed incoraggiamento ad andare avanti. Spero di poter correre, nel prossimo futuro, un'altra 24 Ore: questa sarà dedicata a tutti voi ed al grande cuore del mio quartiere!

The Golden Lion 

venerdì 13 giugno 2014

Foto: Maratona di Suviana, 8 giugno 2014

08/06/2014 - 6^ Maratona di Suviana - Prima della gara

08/06/2014 - 6^ Maratona di Suviana - Partenza e primo giro

Le mie foto>08/06/2014 - 6^ Maratona di Suviana - Secondo giro

Le mie foto>08/06/2014 - 6^ Maratona di Suviana - Arrivo

mercoledì 4 giugno 2014

Anniversario

Abbiamo iniziato a seguire un sogno,
come una matita in un disegno.
Un pezzo del cammino è stato tracciato,
assaporando ogni dono ricevuto.
Quello che ci resta da colorare
lo scopriremo ogni giorno a venire,
per continuare a guardare meravigliati
il disegno straordinario della vita.

martedì 27 maggio 2014

Festa di Maria

Il 24 maggio è la festa di Maria. Nel mio quartiere la festa di Maria Ausiliatrice è la più sentita da tutti i credenti, un appuntamento che richiama anche gente che risiede altrove. Con questo gruppo di foto, voglio condividere questa realtà anche con i miei amici, lontani e vicini.




martedì 20 maggio 2014

Corre


Corre il fiume verso il mare,
vola l'ape intorno al fiore.

Corre il bimbo
verso una vita di promesse.

Corre la vita
col peso di ogni anno che passa.

Corrono veloci i giorni e gli anni
incontro a poche gioie e tanti affanni.

Corre l'uomo che fu bambino
trovando diverso il suo destino.

Corre forte con più impegno,
da una vita di dolore e inganni.

Corre mordendo polvere e rabbia,
corre per cercare il sole nella nebbia.

Corre veloce per stretti pertugi,
corre e grida al mondo il proprio coraggio.

Corre felice con i piedi nella sabbia,
corre e trova la risposta ad ogni dubbio.

Corri anche tu, corri deciso,
nel cerchio senza fine di questo mondo sospeso.

Tratto dal libro "Dai Piedi Al Cuore".

lunedì 12 maggio 2014

Arriva il tempo

Arriva il tempo che
le mamme sono altrove.
Le chiami, le cerchi
e il silenzio è colmato
da echi che arrivano da lontano.

Risa, suoni,
parole e silenzio.

Tra una lacrima
asciugata furtivamente
e la speranza di vederla
apparire nei miei sogni,
aspetto.

Aspetto che la sua presenza
si faccia pensiero,
e prenda la forma
del mio desiderio
di sentirla
ancora vicino.
Mentre  continuo
a vestirmi dell'antico amore
per seguire la via maestra.

Oggi che è la sua festa,
guardo e accarezzo
la sua foto e dico:

"Un pensiero a te, angelo mio,
ovunque ti trovi, tu sia benedetta.
Per ogni parola che mi hai lasciato,
per la vita piena che ho avuto,
per l'esempio di bontà che sei stata".

mercoledì 16 aprile 2014

Quante cose si possono fare in 24 ore

Cronaca a bordo strada della 24 Ore di Torino, 12 aprile 2014.

Prendo a prestito le parole di Madre Teresa, col dovuto rispetto, per cercare di commentare qualcosa che apparentemente sfugge al raziocinio di molti e al buon senso del comune pensare: “Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo. Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere”.

"24 Ore di Torino", 12 aprile 2014

Si vive nel quotidiano cercando di creare un equilibrio tra i mille impegni i quali si è chiamati a gestire. Poi c'è qualcuno che scompiglia questo precario equilibrio, volutamente, per realizzare qualcosa che sa già di essere impopolare perché sfugge alla legge del buon senso e da ogni logica. Ma lo fa lo stesso in barba alle opinioni altrui. C'è chi le chiama passioni e chi le considera pazzie, folli imprese al di fuori di ogni ragionevole motivo.

Ecco, la ragione appunto, il metro di misura di ogni comportamento socialmente condiviso. Tutto ciò che non può essere valutato con questa unità di misura è pura follia da guardare con diffidenza, e chi è artefice di imprese impopolari è considerato un sognatore, che equivale a dire un incosciente. Un irrazionale che perde il tempo a inseguire chimere, sogni stravaganti, senza nessuna utilità, neppure per se stesso. La corsa rientra in questo “libro nero” delle cose senza senso. Ma per fortuna, non per tutti.

Si è conclusa da 24 ore la “24 Ore di Torino”, alla quale hanno partecipato poco più di 80 persone. Un'altra ottantina di podisti ha corso contemporaneamente una “sei ore” e una 100 chilometri.
Persone dotate di raziocinio che fanno parte di ogni categoria di lavoratori, dall'operaio al professionista, dalla casalinga all'infermiera, che hanno deciso di fare spazio nella loro vita ad un sogno: correre ad oltranza per cercare e trovare uno stato di pura soddisfazione.
Far emergere una parte nascosta del proprio essere per sentirsi bene, forse migliori di prima, o semplicemente effettuare con questa distanza un viaggio interiore. Un percorso per ritrovarsi e per ritrovare l'essenza della loro vita.

È gente che sa che concluderà la competizione con un corpo che sarà martoriato dalla stanchezza, sfiancato dalla fatica, sentiranno le membra doloranti, ma nonostante tutto ciò sa anche che alla fine riscoprirà quella parte spirituale nascosta e coperta da strati e strati di polvere. Una sfida con se stesso e con le proprie resistenze fisiche e mentali. Una scommessa col proprio io, di continuare a credere che tutto è possibile se a guidare sarà una grossa forza di volontà.

martedì 18 marzo 2014

Dialogo fra il Colosseo e il Sampietrino

Domenica 23 marzo 2014 si terrà la XX Maratona di Roma. Parteciperanno per la prima volta oltre 19 000 podisti.

***


La sera prima della maratona, mentre una parte della città dormiva e un'altra l'attraversava in lungo e in largo, nei pressi di via dei Fori Imperiali, antistante la fermata della metropolitana, proprio sotto il Colosseo, avvenne un insolito dialogo non udibile da alcun essere umano. Solo una magia avrebbe potuto rendere udibile quel parlottare sommesso tra due elementi notoriamente privi di parola. La chiave di lettura per codificare tale alfabeto ce l'ha chi usa le parole scritte con una dose di fantasia.

"Ahò! Che te piagni, che t'è successo?
- Disse er Colosseo ad un sasso. -
Te vedo strano, un po' sbattuto,
nun me dì pure quest'anno de sentitte bistrattato?"

Je risponne er sasso
piagnucolanno come un fesso:
"E sì, parli bene tu senza un lamento,
sei er Papa de tutti li monumenti,
mentre a me tocca de fare il solito basamento,
sopportanno er peso tutti li momenti!"

Je ritorna a dire er vecchio Colosseo
come fosse stato un fijetto suo:
"Ahò! Che so tutte ste mosse?
Mo pure alle purci je vien la tosse!

Famme capì bene sta storia
che tutti l'anni puntuale tiri fori.
A piccolè! Gnente gnente me fai er geloso?
Quanti anni so che pur'io porto er peso,

Eppure eccome qua, sorridente,
ad abbracciamme tutti quanti.
Da giovane anch'io ho sofferto tanto
quanno m'hanno imbrattato de sangue innocente.
Co l'anni so divenuto un monito da seguire
pe tutti li tiranni che nascheno a tutte l'ore".

Allora je fa de rimanno er piccoletto,
provanno vergogna pe quello che aveva detto:
"Tu hai ragione, ce mancherebbe altro,
te considero come fossi mi nonno Pietro.

Però, capiscimi, nun me sento calcolato,
mentre l'artri momumenti sono tutti guardati.
Me sento uno che nun conta niente
tutto er giorno vedo solo le scarpe della gente.

Stanno con la bocca aperta e la capoccia alta
mentre se guardeno tutt'intorno ammaliati".
Er colosso de Roma volle replicare,
quel sassetto deve starlo a sentire:

"Ah Pietrì, senti me, te dò un consiglio,
pensa alla maratona de domani che è meglio.
Come te vengono 'sti pensieri?
Dei più grossi nun te devi intimidire.

Forze nun te rendi conto,
ma tu sei utile pe tutti quanti.
Se nun ce fossi stato tu e tutti li parenti,
qui se stava ancora a li tempi de li briganti.

Siete stati un progresso importante
che ha dato lustro a tutti i monumenti.
Per averci liberato dalle pozzanghere,
e fare apparire tutti noi in ghingheri.

Ora basta con sti lamenti,
sii orgoglioso di fare della città il manto,
pure se sei il più piccolo monumento
ricorda, dire sampietrino è un complimento!

Domani c'è na gara importante,
tu e tutti l'artri fatevene vanto,
avete l'onore de portare avanti
i maratoneti co tutti li parenti.

Pe fatte contento dico alla qui scrivente
de segnalare sta storia se ce sente,
e de incidere na targa su misura,
facenno de sto racconto la giusta chiusura".

Ecco accontentato come un caro amico,
dalla qui sottoscritta Pupetta Greco:

DELLA CITTÀ SONO L'UMILE MANTO,
PAZIENTE SUPPORTO IL PASSO DEL VIANDANTE.
ANCHE DALL'ALTO DI QUESTO TRONO,
RESTO UN UMILE SAMPIETRINO.

giovedì 13 marzo 2014

Per uno zio speciale

Zio, padre, sposo, fratello,
amico ed ora di nuovo figlio.

Nell'autunno della vita,
quando le giornate erano corte,
ma lunghe a passare.

Quando non c'era il sole
a scaldare i sogni.

Restavano solo i pensieri
a fare compagnia

e il silenzio delle ore
era riempito dal desiderio
di una nuova alba.

domenica 2 marzo 2014

Recensione di "Alternativamente"

"Era tanto che volevo farlo. Sì, era veramente tanto che volevo venirmene a correre quassù. Queste meravigliose giornate di fine settembre hanno nell'aria un aroma di vita. È fantastico passare un pomeriggio fra le ginestre e le magnolie, fra le margherite ed il prurito, fra te stesso e ciò che resta della natura".

Queste sono le prime parole di una creatura rimasta nel fondo di un cassetto per dieci anni. Dopo questa lunga gestazione ha trovato la forza di venire alla luce nelle pagine scritte dalla penna di Alberto, celato dietro il nome d'arte di AlMa. Una creatura dal corpo di carta e dal sangue d'inchiostro, che ha rivelato la sua vera anima già nella sua prima pagina: catturando la mia attenzione in modo deciso, facendosi leggere tutta d'un fiato, senza nessuna distrazione. Sto parlando del romanzo "Alternativamente", opera prima del mio amico Alberto.

Non sono passate neanche 24 ore da quando ho avuto per la prima volta tra le mie mani questo romanzo. Ne ho ammirato subito la copertina, opera dello stesso scrittore. Ed eccomi ora, dopo averlo letto, a fare i miei complimenti ad Alberto, che è stato capace di creare una storia intrigante, da divorare. È stata una lettura piacevole, immediata e fluida. Una volta finito, avevo voglia di rileggerlo daccapo. Si stenta a credere che questo romanzo sia un'opera prima, per il modo con cui è stato strutturato e concepito.

Mi verrebbe da chiedere all'autore: perché ci hai privato del piacere di leggere questa storia per così tanto tempo? E aggiungerei: Alberto, sarebbe un vero peccato se questa opera restasse figlia unica.
Maggiori informazioni su "Alternativamente" si possono trovare sul sito di Alberto, almaderoma.tk.

domenica 16 febbraio 2014

Maratona di San Valentino, Terni, 16 febbraio 2014

Sono il Cuore, il custode geloso dei sentimenti, un pugno di energia pura.

Sono il rumore delle emozioni e la sentinella di ogni atto d’amore.

Sono il suono della vita, la musica del mondo.

www.maratonadisanvalentino.it

Faccio la differenza tra una fuga ed una corsa: nell’una facendo sentire l’odore della paura, nell’altra il profumo della libertà.

La corsa è una mia creatura prediletta, alla quale mi dono totalmente. Calibro il ritmo giusto di ogni passo, in modo che la fatica si senta con gioia. Esplodo d’entusiasmo ad ogni traguardo perché nello sfinimento ognuno possa sentirsi vivo più che mai.

Anche nel momento di massimo sforzo ogni mio battito è un incitamento a non lasciarsi andare, a continuare a credere in se stessi, a sperare di concludere bene, seppur stanchi, la propria gara. Rendo felice chi oltrepassa la linea del traguardo, oltre la quale azzero ogni fatica e la voglia di ricominciare inizia a rinascere.

Trovare gente festante lungo il percorso e all’arrivo mi colma di gioia, come un dono inaspettato per un bambino. L’incitamento di un compagno in certi momenti è una carica inestimabile per me.

Se tra la folla sento la presenza di chi mi ama, chi condivide una scelta incomprensibile per molti, chi è sempre pronta a sostenere un corpo stanco e felice di concludere la salutare fatica, allora accelero i miei battiti perché anche l’altro possa sentire forte il segreto degli aquiloni.

Durante la corsa, come la fenice, rinnovo ogni forma di emozione e, come un maestro d’orchestra, dirigo la musica del corpo come fosse sempre la prima volta.

Sono il motore pulsante delle maratone, le adoro tutte, mi nutro di ogni goccia di sudore che esse sprigionano come fossero pegni d’amore.

Tra le tante mi sento particolarmente rappresentato dalla maratona di San Valentino, perché è la maratona dell’Amore, la mia massima espressione, il mio elemento vitale. Nonostante sia una giovane creatura di appena quattro edizioni, la gara richiama podisti da ogni parte d’Italia e dall’estero, come per sottolineare l’universalità dell’Amore che non conosce confini.

Quale intuizione migliore che organizzare una maratona del Cuore, nel Cuore del paese: la straordinaria terra umbra! Una perfetta strategia logistica dove si incontrano amici proveniente da ogni parte, amanti della corsa all’aria aperta.

Il mondo del podismo è un’isola felice dello sport, si prova un sincero piacere a ritrovarsi e a condividere l’amore per questa passione. Non esiste in questa disciplina competizione se non con se stessi, l’altro non è un avversario da abbattere, ma un amico, un compagno con cui correre insieme. Come mi piacerebbe che si propagasse anche in altri campi lo stesso sentimento, lo stesso entusiasmo!

Per la quarta volta, dopo essere partiti da Ferentillo, centinaia di atleti, si appresteranno a percorrere un panorama molto suggestivo, trovando nelle cascate delle Marmore la sua massima espressione. Nella festante piazza di Terni un grande cuore formato da centinaia di palloncini rossi farà da cornice all’arrivo dei podisti. Molti di essi arriveranno al traguardo in coppia, altri in compagnia di un pensiero, di una speranza, di una preghiera. Sotto l’arco dei palloncini, c’è chi troverà braccia pronte ad accoglierlo, suggellando con un abbraccio un amore condiviso anche nello sport.

Complimenti alla maratona di San Valentino e a chi l’ha ideata, un evento che ancora una volta mostrerà un perfetto connubio tra lo sport e il sentimento. Auguri a tutti quei Cuori come me che hanno un nome: Giacomo, Angela, Marco, Claudia, Michele, Grazia, Guido, Lorena, Gaspare, Cristina, Francesco, Liliana, Paolo, Pietro, Daniela, Mario, Patrizia, Enzo, Tiziana, Mimmo, Monica, Andrea, Chiara, Graziano e tanti, tanti altri, che come me daranno colore ad un giorno di festa, in un tempo dove è sempre più difficile esultare di gioia.

venerdì 14 febbraio 2014

Rompicapo di San Valentino

Continuando a correre sul fil di ferro... Si arriva al cuore! Ecco un nuovo rompicapo. Stavolta non è farina del mio sacco.

Per il giorno di San Valentino ho voluto utilizzare una semplice stampella di ferro, di quelle che danno in tintoria quando si ritira un capo pulito. In rete si trovano molte varianti di questo tipo di rompicapo. La mia versione vuole essere un omaggio a tutti i cuori che sono innamorati!

Lo scopo del gioco è riuscire a separare il cuore dall'arco. Seguono le foto, che illustrano come costruire il rompicapo. Successivamente pubblicherò un video che svelerà la soluzione.


lunedì 10 febbraio 2014

In memoria di un maratoneta

Dedicato a Beppe Togni
Cosa sono stati per te i piedi
se non la punta di una matita
che ha scritto sulla strada
un pezzo della tua lunga vita.

Ha tracciato i segni
di un tempo felice
mentre lungo il cammino
hai raccolto
l’affetto di tanti amici.

Oggi che corri
nelle celesti praterie
hai messo un punto
nella polvere calpestata
e il vento della memoria,
clemente e amorevole,
la depone
in chi ti ha voluto bene.

giovedì 30 gennaio 2014

Recensione di Michele Rizzitelli, Club Super Marathon



Ringrazio il caro amico Michele Rizzitelli, del Club Super Marathon, per aver scritto una bellissima recensione sul mio libro, che ha colpito profondamente il mio cuore.

È un libro di Pupetta Greco che non deve mancare nella biblioteca del maratoneta, per essere letto, assimilato e messo in pratica non tanto da chi corre, quanto dalla moglie cui è toccata la fortuna di avere un marito maratoneta. (...)

Più che un libro sulla corsa, è una lunga lettera d'amore. Trecento pagine zeppe di passione. Se non fosse per il suo alto senso civico, imbratterebbe i muri, riempirebbe il mondo intero di catenacci, andrebbe sulla luna, senza perdere il senno, però! E sullo sfondo lo scorrere delle nostre maratone sulle strade d'Italia.

Un sentimento così intenso non poteva essere affidato esclusivamente alla prosa. Ecco cantarlo in tutti i generi letterari che il suo eclettismo le consente: liriche, ballate, sonetti, non esclusa l'ironia.

Una visione positiva del mondo e una concezione religiosa della vita pervade tutta la trama. La negatività che ci propinano quotidianamente giornali e televisione basta e avanza, sembra dire l'autrice. E in questi tempi pessimistici, litigiosi e decadenti un’iniezione di ottimismo era proprio quella che ci voleva. (...)

È possibile leggere la recensione per intero in questa pagina, sul sito del Club Super Marathon.

Un abbraccio a Michele e a sua moglie Angela!

mercoledì 22 gennaio 2014

Correre sul fil di ferro: rompicapo, wire puzzle

Se Paolo utilizza i piedi per alimentare la sua passione per la corsa, io utilizzo le mani per manipolare la materia e nutrire la mia fantasia. Come ho avuto modo di accennare nel mio libro, mi piace creare oggetti utilizzando diverse “materie prime”: dal filo di lana al filo di ferro.


Nel periodo natalizio sono stata attirata dal polistirolo, con il quale ho realizzato quattro presepi. In questo momento, messo da parte il polistirolo, sono tornata a dilettarmi con il filo di ferro. So che può sembrare insolito, ma io, quando vedo un fil di ferro, mi chiedo sempre cosa potrei ricavarci. L'idea di creare un nuovo oggetto stimola i miei neuroni, pronti a mettersi a lavoro.

Pochi giorni fa, un fil di ferro presente nel mio cesto di vario materiale mi aspettava per essere manipolato. Poiché di lì a poco sarebbe stato il compleanno mio e di Paolo, mi è venuta l'idea di realizzare un piccolo oggetto-regalo: un rompicapo legato alla corsa. Trovai subito originale l'idea di un rompicapo, perché questi oggetti sono apparentemente insignificanti, ma poi impegnano – spesso a lungo – la mente nella ricerca di una soluzione. Così, armata di pinza e tenaglia, il fil di ferro è diventato un “omino” stilizzato che corre, impigliato in un ostacolo. La soluzione del rompicapo sarà liberare quest'omino dall'ostacolo!

Chissà cosa penserà Paolo quando lo sfiderò a risolvere il rompicapo e a liberare l'omino dall'ostacolo! Quando ormai la soluzione del rompicapo sarà nota a tutti, metterò l'omino di ferro insieme alle medaglie di Paolo, come un piccolo cimelio. Sebbene sia un metallo meno prezioso rispetto agli altri, è pur sempre un pezzo di ferro che ha avuto il suo momento di gloria!



Ecco la sequenza fotografica del rompicapo.

domenica 5 gennaio 2014

L'ultima maratona dell'anno

Abbiamo festeggiato la fine e l’inizio dell’anno in una terra che fa dell’accoglienza una sua peculiarità: l’Emilia-Romagna. Paolo ha voluto chiudere il 2013 correndo la sua 17° fatica podistica dell'anno a Calderara di Reno, a pochi chilometri da Bologna, dove viene organizzata la maratona di San Silvestro.

Siamo stati invogliati nella scelta anche per via del cenone di capodanno, organizzato dalla stessa società sportiva di Calderara-Lippo che ha curato la maratona. Ci piaceva chiudere l’anno insieme alla grande famiglia dei podisti per avere più tempo per stare con gli amici corridori, dato che il più delle volte gli incontri sono letteralmente “sempre di corsa”!

Dunque questo appuntamento ha avuto una doppia valenza: per scambiare quattro chiacchiere e, perché no, ritrovarci in semplicità, per il piacere di stare insieme, per il gusto di condividere la stessa passione.

Come ci auguravamo è stata una bella esperienza. Già dalla mattina del 31, il ritrovarsi  al punto di partenza è stato come un appuntamento tra amici. Chi salutava da una parte, chi chiamava dall’altra. I partecipanti non erano molti e il ritrovarsi è stato più semplice, una gara a dimensione umana mi verrebbe da dire. D’altronde questo è il bello delle piccole maratone, si riesce ad interaggire più facilmente, a volte ad approfondire amicizie nate per caso.

Dato che la gara si svolgeva su un circuito di 5 Km, i saluti e le chiacchiere si sono protratte per tutto il tempo della gara: sia per chi correva, sia per chi seguiva la gara a bordo strada, come me, in compagnia di altre compagne o familiari. Alle 9.30 la temperatura era ancora bassa, i campi erano ricoperti di brina, e vedere tanti atleti in calzoncini e canotta faceva un certo effetto. Questa scena è una di quelle che fanno pensare a chi sta fuori questo mondo di trovarsi davanti a dei folli! Ma chi glielo fa fare? È quello che viene spontaneo pensare.

A colorare il gruppo ci hanno pensato delle “babbine” (da leggere: ragazze vestite da Babbo Natale), con i loro vestitini rossi, e altri personaggi vestiti in modo stravagante. Sono state una vera nota di colore e di sorriso.

Per fortuna in mattinata è arrivato il sole a scaldare e colorare la giornata con un bel cielo azzurro. Se non era per l’aria fredda la giornata sarebbe stata perfetta. Per chi correva e per chi seguiva come me, si è gustata la competizione a bordo strada catturando con la fotocamera la determinazione e l'entusiasmo dei corridori.