giovedì 30 gennaio 2014

Recensione di Michele Rizzitelli, Club Super Marathon



Ringrazio il caro amico Michele Rizzitelli, del Club Super Marathon, per aver scritto una bellissima recensione sul mio libro, che ha colpito profondamente il mio cuore.

È un libro di Pupetta Greco che non deve mancare nella biblioteca del maratoneta, per essere letto, assimilato e messo in pratica non tanto da chi corre, quanto dalla moglie cui è toccata la fortuna di avere un marito maratoneta. (...)

Più che un libro sulla corsa, è una lunga lettera d'amore. Trecento pagine zeppe di passione. Se non fosse per il suo alto senso civico, imbratterebbe i muri, riempirebbe il mondo intero di catenacci, andrebbe sulla luna, senza perdere il senno, però! E sullo sfondo lo scorrere delle nostre maratone sulle strade d'Italia.

Un sentimento così intenso non poteva essere affidato esclusivamente alla prosa. Ecco cantarlo in tutti i generi letterari che il suo eclettismo le consente: liriche, ballate, sonetti, non esclusa l'ironia.

Una visione positiva del mondo e una concezione religiosa della vita pervade tutta la trama. La negatività che ci propinano quotidianamente giornali e televisione basta e avanza, sembra dire l'autrice. E in questi tempi pessimistici, litigiosi e decadenti un’iniezione di ottimismo era proprio quella che ci voleva. (...)

È possibile leggere la recensione per intero in questa pagina, sul sito del Club Super Marathon.

Un abbraccio a Michele e a sua moglie Angela!

mercoledì 22 gennaio 2014

Correre sul fil di ferro: rompicapo, wire puzzle

Se Paolo utilizza i piedi per alimentare la sua passione per la corsa, io utilizzo le mani per manipolare la materia e nutrire la mia fantasia. Come ho avuto modo di accennare nel mio libro, mi piace creare oggetti utilizzando diverse “materie prime”: dal filo di lana al filo di ferro.


Nel periodo natalizio sono stata attirata dal polistirolo, con il quale ho realizzato quattro presepi. In questo momento, messo da parte il polistirolo, sono tornata a dilettarmi con il filo di ferro. So che può sembrare insolito, ma io, quando vedo un fil di ferro, mi chiedo sempre cosa potrei ricavarci. L'idea di creare un nuovo oggetto stimola i miei neuroni, pronti a mettersi a lavoro.

Pochi giorni fa, un fil di ferro presente nel mio cesto di vario materiale mi aspettava per essere manipolato. Poiché di lì a poco sarebbe stato il compleanno mio e di Paolo, mi è venuta l'idea di realizzare un piccolo oggetto-regalo: un rompicapo legato alla corsa. Trovai subito originale l'idea di un rompicapo, perché questi oggetti sono apparentemente insignificanti, ma poi impegnano – spesso a lungo – la mente nella ricerca di una soluzione. Così, armata di pinza e tenaglia, il fil di ferro è diventato un “omino” stilizzato che corre, impigliato in un ostacolo. La soluzione del rompicapo sarà liberare quest'omino dall'ostacolo!

Chissà cosa penserà Paolo quando lo sfiderò a risolvere il rompicapo e a liberare l'omino dall'ostacolo! Quando ormai la soluzione del rompicapo sarà nota a tutti, metterò l'omino di ferro insieme alle medaglie di Paolo, come un piccolo cimelio. Sebbene sia un metallo meno prezioso rispetto agli altri, è pur sempre un pezzo di ferro che ha avuto il suo momento di gloria!



Ecco la sequenza fotografica del rompicapo.

domenica 5 gennaio 2014

L'ultima maratona dell'anno

Abbiamo festeggiato la fine e l’inizio dell’anno in una terra che fa dell’accoglienza una sua peculiarità: l’Emilia-Romagna. Paolo ha voluto chiudere il 2013 correndo la sua 17° fatica podistica dell'anno a Calderara di Reno, a pochi chilometri da Bologna, dove viene organizzata la maratona di San Silvestro.

Siamo stati invogliati nella scelta anche per via del cenone di capodanno, organizzato dalla stessa società sportiva di Calderara-Lippo che ha curato la maratona. Ci piaceva chiudere l’anno insieme alla grande famiglia dei podisti per avere più tempo per stare con gli amici corridori, dato che il più delle volte gli incontri sono letteralmente “sempre di corsa”!

Dunque questo appuntamento ha avuto una doppia valenza: per scambiare quattro chiacchiere e, perché no, ritrovarci in semplicità, per il piacere di stare insieme, per il gusto di condividere la stessa passione.

Come ci auguravamo è stata una bella esperienza. Già dalla mattina del 31, il ritrovarsi  al punto di partenza è stato come un appuntamento tra amici. Chi salutava da una parte, chi chiamava dall’altra. I partecipanti non erano molti e il ritrovarsi è stato più semplice, una gara a dimensione umana mi verrebbe da dire. D’altronde questo è il bello delle piccole maratone, si riesce ad interaggire più facilmente, a volte ad approfondire amicizie nate per caso.

Dato che la gara si svolgeva su un circuito di 5 Km, i saluti e le chiacchiere si sono protratte per tutto il tempo della gara: sia per chi correva, sia per chi seguiva la gara a bordo strada, come me, in compagnia di altre compagne o familiari. Alle 9.30 la temperatura era ancora bassa, i campi erano ricoperti di brina, e vedere tanti atleti in calzoncini e canotta faceva un certo effetto. Questa scena è una di quelle che fanno pensare a chi sta fuori questo mondo di trovarsi davanti a dei folli! Ma chi glielo fa fare? È quello che viene spontaneo pensare.

A colorare il gruppo ci hanno pensato delle “babbine” (da leggere: ragazze vestite da Babbo Natale), con i loro vestitini rossi, e altri personaggi vestiti in modo stravagante. Sono state una vera nota di colore e di sorriso.

Per fortuna in mattinata è arrivato il sole a scaldare e colorare la giornata con un bel cielo azzurro. Se non era per l’aria fredda la giornata sarebbe stata perfetta. Per chi correva e per chi seguiva come me, si è gustata la competizione a bordo strada catturando con la fotocamera la determinazione e l'entusiasmo dei corridori.